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Per conoscere meglio i protagonisti di Morte tra le Reliquie e Morte tra le Rovine
Carlo Tirone, protagonista con Pietro Coralbi dei due romanzi "Morte tra le Reliquie", appena pubblicato dal Centro Studi Criminologici Editore e "Morte tra le Rovine", pubblicato nel 2006 dal Centro Scientifico Editore, è un funzionario del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato. La scelta del nome è un omaggio ad un investigatore del Regno di Napoli vissuto a cavallo tra il XVI e XVII secolo che ha avuto un ruolo fondamentale nella triste, ma affascinante vicenda di Beatrice Cenci, giustiziata a Roma per parricidio, assieme alla matrigna Lucrezia e al fratello Giacomo, l'11 settembre del 1599.Un fatto storico, ampiamente documentato, che mi ha sempre appassionato.
Carlo Tirone è auditore della Regia Ordinanza di Abruzzo, citato anche come commissario di polizia del Vicereame di Napoli. Fu incaricato di indagare sulla morte di Francesco Cenci avvenuta a Petrella Salto, nel territorio del Regno di Napoli, il 9 settembre 1598, apparentemente come conseguenza di una caduta accidentale da un mignano, termine con cui si indica a Roma il balcone esterno di una casa. Dagli atti del processo alla figlia Beatrice, alla moglie Lucrezia e ai figli Giacomo e Bernardo emerge l'arguzia dell'auditore che, giunto inaspettatamente a Petrella, dispone subito la riesumazione e l'autopsia del cadavere, incaricando un medico di Cicoli (antico nome di Petrella, detta, appunto, Petrella dei Cicoli) e due chirurghi di Antrodogo (attuale Antrodoco) e di Cività Ducale (attuale Cittaducale). Al giorno d'oggi le tre località appartengono alla provincia di Rieti.
L'ispezione autoptica dimostra, senza ombra di dubbio, che Francesco Cenci è stato ucciso. E' l'inizio della fine della famiglia Cenci, di cui scamperà alla scure del boia il solo Bernardo che, all'epoca dell'omicidio, aveva appena 14 anni.
Carlo Tirone è, infine, citato dal giureconsulto Filippo De Fortis nel “Governo Politico”, edito a Napoli nel 1760 presso la stamperia Domenico Rosselli, con indicazioni precise sul luogo di nascita, sulla data di morte e sul luogo di sepoltura:
“Carlo Tirone da Picerno, Terra di Basilicata, da Uditore di Chieti a Novembre dell’anno 1600, passò Giudice di Vicaria Criminale. A 15 Febbraio 1605 fu fatto Consigliere. Morì a 10 Maggio 1609 e fu seppellito nella Chiesa dello Spirito Santo a Napoli, in propria Cappella.”
Sappiamo, dunque, che Carlo Tirone è originario di Picerno, attualmente in provincia di Potenza, ed è morto il 10 maggio 1605. Non è molto.
CORALBI©